Quarta domenica di Quaresima

La quaresima é un progressivo cammino verso la luce della Pasqua di Resurrezione.

Lungo questo cammino abbiamo potuto incontrare alcune persone nelle quali ha operato miracolosamente la misericordia di Gesù.

É sempre Gesù che agisce per primo, é sempre Gesù che viene incontro a noi.

Abbiamo meditato l’incontro con la samaritana e oggi la Parola di Dio ci invita a riflettere in merito ad un altro incontro speciale: quello con il cieco nato. 

 É Gesù che lo vede, passando.

Non grida, il poveretto, non chiede, forse neppure sa chi é il Nazareno.

E Dio lo vede: vede il suo dolore, il suo bisogno, la sua pena.

Un po’ di fango sugli occhi e l’uomo torna a vedere.

In questa scena sono molti i personaggi coinvolti: i farisei, la folla, i suoi genitori, i discepoli…

Ma lui solo é il protagonista, il cieco che recupera prima la vista, poi l’onore, e poi la fede.

É interessante notare come anche per lui la fede sia una progressiva e lenta illuminazione.

Prima descrive Gesù come uomo, poi come un Profeta, e poi lo proclama Figlio di Dio.

Il suo coraggio, nei confronti di chi lo interroga, cresce e cresce anche la sua forza.

Non teme i farisei che lo interrogano; a differenza dei suoi genitori che, pavidi, divorati dal giudizio degli altri, si rifiutano di schierarsi, intimoriti dalla tragica logica comune.

La fede é un progressivo cammino verso la luce; é un lento incedere della verità in chi le lascia spazio nel proprio cuore.

Dio vede la nostra tenebra e desidera illuminare la nostra conoscenza, i nostri sensi.

E pone una sola condizione: lasciarci mettere in dubbio, porci delle domande, indagare.

Come il cieco che non sa, che si interroga, che argomenta…e che arriva alla illuminazione della fede.

Il rischio per tutti noi é di fare come i farisei che sono convinti di non avere nulla da sapere, nulla da capire. Sanno e basta.

Lasciamo che il Signore abbia misericordia di noi, ci restituisca la luce per poter vedere la Verità e ripetere ogni  giorno le nostre promesse battesimali.

Solo così, lavati e purificati, potremo dire a Gesù le stesse  parole pronunciate dal cieco: ” Credo, Signore”.

GR CPP