La quaresima é un progressivo cammino verso la luce della Pasqua di Resurrezione.
Lungo questo cammino abbiamo potuto incontrare alcune persone nelle quali ha operato miracolosamente la misericordia di Gesù.
É sempre Gesù che agisce per primo, é sempre Gesù che viene incontro a noi.
Abbiamo meditato l’incontro con la samaritana e oggi la Parola di Dio ci invita a riflettere in merito ad un altro incontro speciale: quello con il cieco nato.
É Gesù che lo vede, passando.
Non grida, il poveretto, non chiede, forse neppure sa chi é il Nazareno.
E Dio lo vede: vede il suo dolore, il suo bisogno, la sua pena.
Un po’ di fango sugli occhi e l’uomo torna a vedere.
In questa scena sono molti i personaggi coinvolti: i farisei, la folla, i suoi genitori, i discepoli…
Ma lui solo é il protagonista, il cieco che recupera prima la vista, poi l’onore, e poi la fede.
É interessante notare come anche per lui la fede sia una progressiva e lenta illuminazione.
Prima descrive Gesù come uomo, poi come un Profeta, e poi lo proclama Figlio di Dio.
Il suo coraggio, nei confronti di chi lo interroga, cresce e cresce anche la sua forza.
Non teme i farisei che lo interrogano; a differenza dei suoi genitori che, pavidi, divorati dal giudizio degli altri, si rifiutano di schierarsi, intimoriti dalla tragica logica comune.
La fede é un progressivo cammino verso la luce; é un lento incedere della verità in chi le lascia spazio nel proprio cuore.
Dio vede la nostra tenebra e desidera illuminare la nostra conoscenza, i nostri sensi.
E pone una sola condizione: lasciarci mettere in dubbio, porci delle domande, indagare.
Come il cieco che non sa, che si interroga, che argomenta…e che arriva alla illuminazione della fede.
Il rischio per tutti noi é di fare come i farisei che sono convinti di non avere nulla da sapere, nulla da capire. Sanno e basta.
Lasciamo che il Signore abbia misericordia di noi, ci restituisca la luce per poter vedere la Verità e ripetere ogni giorno le nostre promesse battesimali.
Solo così, lavati e purificati, potremo dire a Gesù le stesse parole pronunciate dal cieco: ” Credo, Signore”.
GR CPP