Incontro della famiglia della Croce – 10 Gennaio 2016

Gesù sacerdote: Misericordioso e Fedele.

La nostra comunità parrocchiale ha celebrato l’Incontro della Famiglia della Croce, nella ricorrenza del 122 anniversario della nascita dell’Opera della Croce (14.01.1894) e del 78 anniversario della morte del Venerabile P. Félix Rougier, MSpS fondatore dei Missionari dello Spirito Santo (10.01.1938).
Dopo la Santa Messa dalle ore 10.00, nel contesto dell’Anno della Misericordia, P. David ha condiviso una meditazione della quale presentiamo qui una sintesi.

Nella Spiritualità della Croce, contempliamo Gesù Sacerdote, Gesù buon Pastore, e quindi, per noi, la Misericordia di Dio è un elemento fondamentale della nostra Spiritualità. Noi abbiamo bisogno di contemplare Gesù Sacerdote Misericordioso perché lì trova senso la nostra vocazione. Quale? Apostolo della Croce, Alleanza d’Amore, Missionario dello Spirito Santo, popolo sacerdotale, la Famiglia della Croce, la Chiesa. Gesù il buon Pastore, Gesù Sacerdote è un sacerdote misericordioso.
Nei libri del Nuovo Testamento uno solo dà a Gesù questo titolo di Sacerdote ed è la Lettera agli Ebrei.

Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. (Eb 2,17) Gesù è nostro fratello grazie al mistero dell’Incarnazione. In nessun’altra religione, in nessun’altra fede c’è questa verità, come l’abbiamo noi nella nostra fede. Dio diventa uomo. Tutte le altre religioni parlano di Dio, ma nessuna come il cristianesimo presenta un Dio che diventa uomo. Questo Dio è uno come noi, simile ai fratelli. Questo lo rende già Sacerdote. È il pontefice, quello che fa da ponte fra Dio e gli uomini. Ma proprio perché è uno di noi che può fare questo, Gesù. Dice anche che è misericordioso e degno di fede.

La parola “misericordia” viene dal latino, misereo (che ha pietà) e cordis (il cuore). Quindi misericordioso vuol dire che questo nostro Sommo Sacerdote è uno che ha un cuore che ha pietà. Ma è un’altra interpretazione della misericordia di Gesù: una è che ha un cuore compassionevole, che sa compatire l’;uomo; ma l’altra è che ha un cuore che ama la miseria. Miseri cordis ha questi due significati: il cuore che sa amare la miseria, il cuore che si abbassa per toccare e amare la miseria dell’uomo.

“Compassionevole” è un altro titolo che riceve Gesù e che è presente anche nella rivelazione del popolo d’Israele (Es 34,6) “Il Signore, il Signore ricco in misericordia” e anche nel Salmo 144,8 “Il Signore è un Dio misericordioso”.

È un Dio degno di Fede. È il Dio affidabile. Proprio perché è simile a noi, conosce le nostre debolezze, perché conosce le nostre difficoltà e le nostre sofferenze. È per questo che ci capisce. È per questo che è uno di cui ci si può fidare.

Essere cristiani vuol dire essere in-carnati: umani! Cioè nella carne. Essere cristiani vuole dire essere umani. Gesù è il nostro sacerdote che ci capisce grazie all’incarnazione. Allora la nostra vocazione è questa: essere umani, al cento per cento. Dio ci parla tramite i nostri fratelli, nella vita di ogni giorno, nella preghiera, nella vita quotidiana, nel servizio amabile del tuo lavoro, con i tuoi figli, con i nipoti, con le persone che trovi alla Posta, nel lavoro di ogni giorno. Questa è la vita cristiana, una vita incarnata. Che ha a che vedere con la carne, con la vita di tutti i giorni. Essere solidali… Capire e fare nostra la sofferenza dell’altro, intuire il bisogno dell’altro. Abbiamo le opere di misericordia. Sette corporali, sette spirituali: dare da mangiare all’affamato, dare da bere all’assetato…ecc. questo è la strada della vita, questa è la strada della misericordia.

Dove ci porta la Spiritualità della Croce? A riflettere sulla misericordia del Padre. Che ogni cristiano possa essere come Gesù, volto della misericordia per il fratello. Diventare persone affidabili, persone su cui ci si può contare. Di questo ha bisogno il nostro mondo. Persone capaci di avere compassione delle miserie degli altri, perché sono consapevoli delle proprie. Questo è il primo passo della misericordia: conoscere la nostra miseria e non spaventarci e non guardare alle nostre miserie con senso di colpa. È riconoscere che nella mia miseria Dio si può rivelare come Padre misericordioso nei miei confronti. Questa è la misericordia.